domenica 23 ottobre 2016

VADEMECUM Tecnico per Capo Nord



Ancora un diario di un viaggio a Capo Nord? Questo non è il solito diario di viaggio (ne esistono già moltissimi in rete) ma semplicemente una condivisione della mia esperienza sotto forma di elenco di consigli. Premetto che a me piace viaggiare in moto e, quando sono fermo, amo camminare per i quartieri vivendo la città. Ho percorso circa 10.000 Km in venti giorni.

Tragitto

Ho fatto questo viaggio con una BMW R 1200 RT, in solitaria, ma avevo tracciato il percorso in previsione di essere in due e magari su due moto. La stesura del percorso non deve essere precisa, ma è necessario individuare dei punti di riferimento fissi. A questo proposito, per tracciare un percorso di massima, sono utilissimi i siti www.visitnorway.it e www.visitsweden.com/svezia. Innanzitutto, è bene stabilire la struttura del giro: io ho scelto di seguire un senso antiorario perché preferivo lasciare la Norvegia per ultima. E così è stato. Ho evitato di fare tappa a Copenaghen e Oslo perché le avevo già visitate in un precedente viaggio. Sono partito il 21 Luglio con l'idea di raggiungere Capo Nord tra il 29 e il 31, ultimo giorno utile per vedere il sole di mezzanotte. Molto utile il sito www.sunrise-and-sunset.com/it/sun. Potremmo discutere a lungo sulla struttura commerciale che sta dietro a un tour del genere, ma arrivare a Capo Nord e vedere il sole di mezzanotte resta un'esperienza unica che rimane dentro. Il mio percorso ha toccato Svizzera, Germania, Danimarca, Svezia, Finlandia, Norvegia, Danimarca, Germania, Svizzera. Per quanto riguarda la Finlandia, ho esplorato solo la parte a Nord, perché poco prima di partire ho visto che ci sarebbe stato maltempo ed ho preferito evitare il traghetto da Stoccolma a Helsinki. Di conseguenza ho attraversato per intero la Svezia, paese che tra l'altro ho trovato molto interessante.
All'andata ho preso il treno a Lorrach per Amburgo. Al ritorno ho preferito proseguire in moto.  A conti fatti si impiega lo stesso tempo e di notte si dorme in una camera decente, anche se si percorrono circa 900 km di autostrada. Per prenotare il treno, è possibile visitare il sito DBAutozug (buchung.dbautozug.de/book/1.asp?aa=1).
Ci sono rumors che dicono che dal 2017 il servizio  imbarco per le moto verrà sospeso. Meglio informarsi negli uffici italiani di DB.
Per l'alloggio, prenotavo generalmente la sera per il giorno dopo. Nella scelta del percorso è importante tenere conto del Sabato e della Domenica, perché a volte è possibile ottenere forti sconti per i grossi alberghi, soprattutto nelle città più grandi. Avendo come navigatore il BWM Navigator IV (Garmin), durante i mesi precedenti ho preparato diversi precorsi con il software BaseCamp, con diverse varianti e alternative. Poi ho caricato i tragitti sia sul navigatore, sia sul tablet che ho portato con me. Inoltre ho scaricato sul telefono le mappe di Google, così che funzionassero anche senza connessione, e infine ho portato con me le cartine cartacee fornite dagli enti del turismo.
Programmazione tappa finale per Capo Nord (Rovaniemi)
Il navigatore è diventato uno strumento di primaria importanza per affrontare viaggi lunghi, in territori sconosciuti. Per migliorare la visibilità in presenza della borsa sul serbatoio ho dovuto installarlo sopra la plancia strumenti. Per fare questo hoi utilizzato un supporto della Wunderlich, buono anche per altri navigatori, di facile installazione e senza fare fori. inoltre ho utilizzato anche il parasole, ottimo quando il sole viene di lato.
Il navigatore sempre visibile!
Montaggio con due viti senza fare fori

Ampiamente regolabile. Buono anche per altri navigatori
Il montaggio è abbastanza semplice, basta eseguire le istruzioni, dettagliatissime, e meglio se si toglie lo scudo di plexiglass.

Abbigliamento

Andando da solo ho potuto portare anche più del necessario (calze, maglie e sotto tuta pesanti, sopra guanti impermeabili, sotto casco seta, mai usati). Per tutto il viaggio ho usato la giacca e all-weather tessuto Dynastar dell'Alpinestars. L'escursione termica che ho avuto è stata da 8° (con forte vento a Capo Nord), ai 36° in Italia al ritorno sulla A1. In genere la mattina si partiva dai 12-14° nella parte più settentrionale, fino ai 25-28° del pomeriggio. Per avere un'idea, in generale, il clima è simile alle belle giornate di un ottobre italiano. Nei giorni caldi ho usato la calzamaglia con protezioni della Dainese D Core Armor e Jeans o semplici pantaloni di cotone, così da rendere più agevoli le escursioni intermedie tra le varie tappe. Gli stivaletti Dainese in Goretex e le calze da moto SIX2 in carbonio si lavano la e la mattina sono asciutte (comunque ne avevo due paia, insieme a tre paia di intimo tecnico). Oltre all’abbigliamento per la moto avevo un paio di pantaloncini corti, un paio di sneaker per le escursioni e le camminate in città, un pantalone, una maglia di pile e polo a maniche lunghe e corte. Per maggior precauzione, ho portato anche pantaloni e giacca da acqua Spidi usati due volte, quando il diluvio era certo e pioveva sin dalla partenza. Due paia di guanti, uno estivo e uno in pelle impermeabile invernale. Infine, avendo previsto una sosta all’hotel SantaSport di Rovaniemi con piscina, ho messo nel borsone costume, cuffia, occhialini da piscina e infradito.

Attrezzatura

Batteria jumpstart (vedi nota appendice) con compressorino e kit OJ per le forature. Kit pronto soccorso e triangolo che in alcuni stati è obbligatorio, bomboletta di WD40, rotolo di nastro americano, nastro isolante da elettricisti, due diverse lampadine di ricambio. In definitiva, l'unica cosa che davvero avrebbe potuto servirmi era una tanichetta da 5 L. pieghevole di emergenza, perché in effetti sono rimasto senza benzina. In realtà, il computer di bordo segnava zero (poi ho scoperto, facendo una prova, che il serbatoio ha un comporto di almeno 30 km) ma mi sono fermato presso una casa sul fiordo per chiedere aiuto e i residenti si sono mostrati molto disponibili. Nell'arco di 200 km ho trovato ben due distributori chiusi, quindi consiglio di fare sempre il pieno in vista dei trasferimenti più lunghi, anche quando si hanno tre quarti di serbatoio pieno.
In caso di bisogno, c’è da sapere che molti paesini, fuori dalle stadi principali, hanno un centro commerciale con distributore che non è indicato né da cartelli né dal navigatore. L'unico segnale utile sono i cartelli con l’indicazione di Camping e Centro Commerciale. Per quanto riguarda i rabbocchi, ho portato con me tre vasetti da 300 ml di olio, ma ne sono bastati due. Ho scoperto che, con il livello a metà, il consumo si riduce.

Caricare la moto

Pronti alla partenza
Da solo è stato abbastanza semplice, perché avevo una borsa serbatoio, due borse laterali, top case e borsone impermeabile Ortlieb (Wunderlich) legato sul sedile passeggero. Particolare attenzione deve essere posta nel posizionamento delle cinghie che fissano il borsone, perché si rischia di ostacolare la mano che deve fare presa sulla maniglia quando si mette la moto sul cavalletto centrale. Nella borsa da serbatoio, che portavo sempre con me, tenevo gli oggetti di uso più comune: tablet, macchina fotografica, cartine, memorie, batterie di ricambio, bottiglietta d'acqua, snack, cavo carica cellulare e casco. Nel top case ho messo un sacchetto con tutti i carica batterie, i cavi e gli adattatori da DIN a USB, che servivano meno frequentemente, oltre a un sacco a pelo Coleman Biker e uno zaino per le escursioni o le brevi fermate.
Sul fondo delle valigie laterali ho messo le attrezzature di emergenza (fissate con velcro) e sopra a queste le due borse interne, una con il vestiario corrente e una con quello più pesante.
Kit di emergenza

Fissaggio con velcro per non far cadere tutte le volte che si apre la valigia

Jump Starter / caricabatterie di emergenza collegabile al mini conpressore. 

Jump starter e compressore "confezionato" per essere posto sul fondo della valigia.


Imbarco moto

Dopo esserci registrati al checkin per l'imbarco sul treno DBAutozug, con la prenotazione stampata dalla mail di conferma della prenotazione, vengono consegnate quattro cinghie e un foglio stampato con la destinazione. Il foglio va messo in evidenza dietro al cupolino le cinghie legate al telaio che serviranno da punti di collegamento ai ganci di fissaggio al pavimento del vagone.

Imbracatura posteriore

Imbracatura anteriore

Arrivo a destinazione in attesa dello sbarco

Guida

Ecco una delle principali ragioni che rendono questo viaggio tanto celebre tra i motociclisti. Le strade sono stupende, come traffico, come tracciati, come panorami (specialmente la Norvegia). Anche nei tratti più lunghi non c’è monotonia: chi lo sostiene non ama la natura, perché ogni curva riserva una sorpresa. I limiti di velocità stabiliscono il compromesso ideale, perché permettono di godere del viaggio evitando le insidie più serie. Gli autovelox ci sono e sono segnalati prima (anche se sembra che per le moto non funzionino, visto che fotografano dal davanti). A differenza di quanto accade in Italia, però, non servono ad accumulare soldi, ma a far rallentare i mezzi nei tratti più pericolosi, come in prossimità di scuole, incroci e così via.

Attenzione agli animali che attraversano le strade
Non è una leggenda metropolitana: le alci e le renne appaiono in strada improvvisamente, quindi è bene fare la massima attenzione in vista delle curve ceche. Gli automobilisti hanno rispetto per i motociclisti. La maggior parte dei tunnel e dei ponti, sebbene a pagamento per le auto, sono invece gratuiti per le moto. Dato che nel periodo estivo le giornate sono lunghissime, è perfettamente accettabile calcolare tappe di 500-700 Km al giorno.

Foto

Oltre al cellulare, consiglio di portare una compatta e una action cam. Per sicurezza, è bene munirsi di diverse memorie e ricordarsi di cambiarle spesso, perché la A.C. può essere dimenticata, rubata o smarrita (come è successo a me). La luce è stupenda in qualsiasi situazione, con il sole o con la pioggia, come stupendi sono i panorami dopo la pioggia, con i raggi di sole che si allungano ovunque. 


Nei pressi di Alta

Navigando sul Lysefiord 

Nei pressi di Tromso
Appendice:
Qualcuno dice che per alcuni modelli di moto i jump starter possono danneggiare le centraline. Magari prima di partire e/o acquistarne uno è meglio sentire il concessionario di fiducia.



giovedì 4 agosto 2016

Alesund Geirangen Hellesylt

Alesund - Hellesylt 225 Km di strada percorsi 5h 40m in movimento

Partenza alle 8.30 dopo la solita abbondante colazione carico dei bagagli e via. Non prima di aver fatto visita alla pasticceria "Walderhaug Bakeri & Konditori" che avevo vista la sera prima al n° 4 di Tollbugata tornando in hotel, per prendere qualche dolcetto da consumare strada facendo. Purtroppo era chiusa. Da queste parti i negozi aprono tardi. Breve giro in centro e poi verso est tornando sulla E39/E136 in direzione Åndalsnes.

Percorso odierno

Alla data odierna il ponte all'ingresso del fiordo, che porta Vikebukt, non è ancora finito pur essendo sulle mappe e su GoogleMaps. Quindi arrivati vicino a Scorgenes ci si dirige verso sud/est costeggiando il fiordo Tresfjiord.

Tresfjiord vicino a Daugstad
Nei pressi di Velungnes si svolta verso sud lungo il Rauma e si lascia la E136 per la rv63 seguendo le indicazioni per la Trollstingen. Il navigatore può far girare prima del ponte sul fiume Rama, sulla Gryttenvegen che comunque si congiugerà alla rv63.

Trollstigen Camping
Trollstingen Camping
In fondo alla valle c'é il campeggio Trollstingen Camping. Ottimo posto se si arriva da Nord senza andare ad Alesund.

Trollstingen vista dalla cascata Stigfossen



La Trollstingen è una delle strade turistiche Norvegesi più belle. Percorre una valle praticamente deserta e in pochi chilometri si inerpica fino a circa 1000 metri passando a pochi metri dalla cascata Stigfossen. Verso le 10.15 siamo in cima alla fine dei tornanti della Trollstingen e ci si può fermare a godere di un panorama fantastico. Per gli amanti delle escursioni montane ci sono molti percorsi da fare con viste e paesaggi unici.
La strada prosegue in mezzo a una valle veramente unica e suggestiva. Durante la discesa verso Valldal breve fermata alle coordinate N62° 19.849' E7° 28.185', Gudbrandsjuvet, dove ci sono spettacolari cascate e viste. Si prosegue sulla rv63 , dopo pochi chilometri,  il navigatore ci propone di svoltare sulla Fv95, più stretta, che costeggia il fiume dall'altro lato ma comunque si arriva al pontile di Valldal per prendere il traghetto per Eisdal.

Pontile di Valldal
Tarda mattinata, dopo 180 km da Alesund, siamo in attesa del traghetto Valldal - Eidsdal. Da quì si prosegue sulla rv63 e si risale fino a circa 600 metri percorrendo la "Strada delle Aquile"  Ørnesvingen, in mezzo ad un altra bellissima valle. Alla fine della Ørnesvingen,venendo da Eidsdal, si sbocca in cima al fiordo di Geiranger, da dove si





Fiordo di Geirangen dalla Strada delle Acquile

Geirangen

In attesa di imbarco per navigare sul fiordo
Da GeirangenHellesylt il traghetto impiega circa due ore navigando per tutto il fiordo offrendo viste e scorci a dir poco unici.

I tornati della  Ørnesvingen

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Il fiordo visto dal traghetto

Approdati a  a Hellesylt si potrebbe proseguire verso sud, in avvicinamento verso Bergen ma, vista la tranquillità che trasmetteva questo fiordo ho preferito fermarmi qui e godere di questa natura.
Hellesylt piccola e graziosa

Lamponi ai bordi della strada

Passeggiando non si può fare a meno di guardare le finestre
Come in tuta la Scandinavia è tradizione decorare le finestre con oggetti, lumini, lampade, statuine...

La "COOP" locale

L'acqua corrente, nei fiordi, non manca mai

Cena al ristorante al porto, buona pizza, ottima birra come sempre. Ritorno in albergo a preparare il percorso per domani, gustando ottime ciliege di produzione locale (una vaschetta da 500 gr. 19,15 Kr). Domani prevista pioggia



mercoledì 3 agosto 2016

Asen - Alesund


Åsen - Alesund 457 Km percorsi 7h 40m in movimento

Partenza alle 8.00 dopo una lunga e riposante dormita nel cottage immerso nel silenzio e nel verde.

Alba al Gullberget Camping.
Il percorso prevede giro per Trondheim, e poi Atlantic Road proseguendo fino a Bud e destinazione Alesund.

Il percorso odierno
Ieri a causa della pioggia non ho potuto fare la sosta a Trondheim come programmato e non avevo nessuna voglia di fare ancora una o due ore sotto la pioggia senza sapere dove alloggiare. Visto però che il maltempo imperversa ancora decido di saltare la visita alla città e fare solo un giro in moto registrando le immagini con la Action Cam che funziona anche sotto la pioggia. Peccato perché Trondheim meriterebbe più di qualche ora per la visita.

Presso Leinstrand si lascia la E6 per la E39 in direzione Alesund. Nei pressi di Barshaud, forse salto un indicazione o forse il navigatore mi fa fare la strada più breve si abbandona la E39 per la FV463. che dopo poco si ricollega alla E39.
Verso le 9.30 sosta per colazione e rifornimento a Bestgrillen Fannrem. Verso sud ovest, verso la costa, il cielo sembra schiarire e l'app Radar conferma che la perturbazione la stiamo lasciando alle spalle. Fiducioso proseguo per la FV463 una bella strada, sembra fatta per la moto, con i suoi sali e scendi di montagna. Asfalto ottimo e belle curve.  Comunque qualsiasi strada si sia presa Fv463 o E39 o Fv65 si arriva sulla E39 che a Halsanaustan finisce e prosegue sul traghetto.

Sulla E6 verso Kristiansund
La perturbazione è ormai un ricordo la breve traversata è fatta sotto un magnifico sole. Sul traghetto ho incontrato un italiano, con la Multistrada, che avevo già incontrato a Capo Nord. Per tutta la traversata è stato al telefono con un suo amico che aveva sbagliato strada. Mi ha raccontato che a Capo Nord è dovuto stare a letto un paio di giorni con la sciatica. Scesi dal traghetto, il tizio, si è fermato ad aspettare il suo amico col prossimo traghetto. In seguito l'ho rivisto a Kristiansund all'ingresso del tunnel che porta alla'Atlantic Road, fermo, al telefono, ad aspettare. Nel frattempo io avevo fatto una visita in città, ho bevuto qualcosa, e ho scattato foto.
Mi sono ricordato che quello stesso tizio mi aveva sorpassato sulla E39 che sembrava di essere a Imola. Una riflessione; probabilmente loro non hanno capito come si viaggia in compagna e se sono stati tutto il viaggio ad aspettarsi non so cosa abbiano goduto di questo viaggio. Queste sono le occasioni che ti permettono di conoscere i molti aspetti della personalità umana.


Specialmente in questa zona della Norvegia che è formata da isole più o meno grandi, le strade si alternano a ponti, tunnel e traghetti in un susseguirsi di stuendi panorami veramente unici.

Kristiansund

Kristiansund
Dopo una breve visita alla cittadina di Kristiansund si imbocca un tunnel che porta verso la Atlantic Road.
Verso le 13.00 dopo qualche chilometro dal casello del pedaggio ho perso la Action Cam con tutte le riprese da Tromso a qua. Meno male che avevo sostituito la memoria per precauzione. L'ho perduta probabilmente perché non avevo fatto scattare il blocco fino in fondo e quando sono andato ad accenderla, mentre andavo, me la sono sentita cadere di mano e ruzzolare per terra. Sono tornato indietro ho cercato invano per la scarpata ma chissà dove è schizzata.

Con Google ho ritrovato il luogo dove ho perso la Action Cam. In questo punto a circa 70 Kmh 


Atlantic Road (Atlanterhavsveien)
La bellezza della giornata e i luoghi stupendi mi fanno dimenticare l'inconveniente. Peccato per le riprese fatte soprattutto alle Lofoten. Meno male che ho sempre il cellulare e la compatta Sony per fare foto e video.
L'Atlantic Road (Atlanterhavsveien) è un percorso artificiale costruito con ponti che collega diverse isolette di fronte all'oceano, definita una delle più belle strade del mondo. Per alcuni è stata una delusione, forse perché credevano fosse più lunga, oppure i ponti più alti, resta comunque un opera unica, da vedere e da percorrere.

Scorci su Atlanic Road
Vista la bella giornata venuta fuori ho prolungato il percorso fino a Bud e fatto uno spuntino al sole.
Pranzo a Bud
Bud è un interessante paesino che si affaccia sul mare con il suo porto, diversi hotel e campeggi.  Se il tempo non fosse tiranno sarebbe adatto anche per soggiornarci.
Il paesaggio è surreale da una parte il mare con una miriade di isolette, barche di pescatori, kayak, da un altra la campagna, verde, con  mucche, cavalli e pecore al pascolo. In lontananza le montagne con le cime innevate. Lasciato Bud si prosegue sulla Rv664 per Molde dove si ritrova la E39 e ci si imbarca sul traghetto fino a Vestnes.
Si lascia il mare e in pochi chilometri siamo nuovamente in motagna percorrendo la E39 fino ad Alesund.
Verso le 18.00 arrivo ad Alesund il navigatore porta preciso al Thon Hotel Ålesund, prenotato ieri sera.

Alesun davanti al Radisson e al Thon
Alla mia richiesta di dove parcheggiare, credendo di non capire "la moto sul marciapiede!?" ho dovuto far uscire la ragazza della reception per farmi spiegare a cenni dove doveva essere messa la moto. Prorio davanti all'ingresso, sul marciapiede! Queste sono le cose che mi piacciono di questo paese. Non sono ancora arrivati i problemi delle grandi città.
C'è tutto il tempo per sistemare i bagagli riposarsi un po' e poi visita della città.
Vicoli di Alesund

Alesund
Alesund centro

Un "mare" di isole di fronte al Porto di Alesund


Ecco questa è la città che non mi ha deluso. Ad Alesund potrei viverci.
Baccalà gamberi e cozze
Cena in un pub del centro. Ottima birra, gamberetti, cozze, baccalà e pomodorini. Solita passeggiata fino al porto e ritorno in albergo a preparare il percorso per domani. Il cielo è sempre nuvoloso ma almeno non piove.





martedì 2 agosto 2016

Bodo - Åsen

Bodo - Åsen 589 Km percorsi. 6h 55m in movimento

Per tutta l'estate scorsa ho sempre detto "mi trasferisco a Bodo".
Sarà per la giornataccia di ieri, sarà per tutte le aspettative che avevo su questa cittadina o forse il nome "esotico" o forse perché di fronte alle Lofoten comunque sia sono rimasto deluso. Non mi ci trasferirei.
Solita ottima e abbondante colazione e via ripartenza verso sud destinazione Trondheim. Ancora una lunga tappa di circa 700 Km.

Ottimo buffet al City Hote

Il percorso di oggi
Da Bodo si torna indietro fino a Fauske dove si riprende la E6 verso sud. Il paesaggio muta nuovamente dal fiordo passiamo al falsopiano immerso in una vallata tra montagne innevate. Comincia a far freddino le nuvole sono minacciose. Dopo un paio d'ore siamo alle coordinate N66°33.100' E15°19.331', ovvero stiamo ripassando il Circolo Polare Artico. Questa è stata la giornata più fredda di tutto il viaggio. Forse è stata l'unica volta che ho indossato la maglia pesante a collo alto con tutti e tre gli strati della giacca non ho usato l'imbottitura dei pantaloni. Questo grazie alla fantastica protezione della carenatura e del cupolino della RT. La temperatura é scesa fino a e a tratti nevischia.
N66°33.100' E15°19.331'
Cippo del Circolo Polare
Monumento ai caduti della II guerra
Breve sosta, caffè, visita alle installazioni al negozio di souvenir e alla tipica tenda Lappone. L'altitudine non è elevata ma il vento gelido si insinua per tutta la valle. Il cielo verso sud non promette niente di buono.
Alle 12.00 rifornimento e caffè all'area di servizio XY di Storforshei. Non è una variabile è proprio una catena di distributori che si chiama XY!

La foto è di Google ma anche oggi il cielo era sgombro di nubi
Dopo pochi chilometri nei pressi di Mo i Rana inizia a piovere.
Alle 14.30 a Namsskogan (Nord-Troendelag) fa capolino il sole e sosta pranzo.
Connesso al wi-fi free del posto di ristoro vedo che andando avanti mi troverò nel mezzo della perturbazione che ancora deve passare. Non avendo prenotato niente per stasera faccio una breve ricerca su Booking e trovo un campeggio vicino a Asen a circa 100 km da Trondheim. 

Caffè da meditazione
Il pomeriggio si alterna tra pioggia sole e tra vallate, fiordi e fiumi. Il panorama è stupendo e viene registrato dalla ActionCam.
Intorno alle 17.00 breve fermata con rifornimento e giretto per la cittadina a Steinkjer.
Ritornati sulla E6 ricomincia a piovere.
Alle 18.00 sta piovendo fitto arrivo al Gullberget Camping.
Il tempo di registrarsi prendere un cottage, scaricare la moto e la pioggia cessa ma all'orizzonte il cielo è sempre nero. 


Cottage per 2 persone con cucina e TV
Essendo la casetta la più lontana dal centro servizi il WiFi arriva poco e i servizi bagno doccia ecc. che sono in comune sono un po' scomodi. Sicuramente è per questo che era a prezzo scontato. All'interno della casetta c'è un angolo cottura, un frigo, la TV, due letti a castello e un grande divano. Comunque questo è stato l'alloggio più a buon prezzo che ho trovato. 47 €.
C'è anche una stufetta che accendo e metto sotto l'attaccapanni per asciugare gli indumenti bagnati.


Come si può vedere dal video il cottage è spazioso. Comodo per due e completo di cucina. Il centro del campeggio era fornito solo di snack e merendini preconfezionati. Questa è il momento per usare le Penne e la passata Tomater che avevo comprato al minimarket a Harnosand pensando "non si mai...". Gli ingredienti sono della stessa qualità che si può trovare in un discount in italia sicuramente non avrò cucinato al top delle penne al pomodoro come avrei fatto in italia, anche perché mancavano ingredienti indispensabili come aglio e basilico, però ho cenato degnamente.
Per non rischiare di arrivare domani ad Alesund, con la pioggia e senza prenotazione, prenoto già la sistemazione e metto l'hotel nella destinazione sul navigatore.