domenica 23 ottobre 2016

VADEMECUM Tecnico per Capo Nord



Ancora un diario di un viaggio a Capo Nord? Questo non è il solito diario di viaggio (ne esistono già moltissimi in rete) ma semplicemente una condivisione della mia esperienza sotto forma di elenco di consigli. Premetto che a me piace viaggiare in moto e, quando sono fermo, amo camminare per i quartieri vivendo la città. Ho percorso circa 10.000 Km in venti giorni.

Tragitto

Ho fatto questo viaggio con una BMW R 1200 RT, in solitaria, ma avevo tracciato il percorso in previsione di essere in due e magari su due moto. La stesura del percorso non deve essere precisa, ma è necessario individuare dei punti di riferimento fissi. A questo proposito, per tracciare un percorso di massima, sono utilissimi i siti www.visitnorway.it e www.visitsweden.com/svezia. Innanzitutto, è bene stabilire la struttura del giro: io ho scelto di seguire un senso antiorario perché preferivo lasciare la Norvegia per ultima. E così è stato. Ho evitato di fare tappa a Copenaghen e Oslo perché le avevo già visitate in un precedente viaggio. Sono partito il 21 Luglio con l'idea di raggiungere Capo Nord tra il 29 e il 31, ultimo giorno utile per vedere il sole di mezzanotte. Molto utile il sito www.sunrise-and-sunset.com/it/sun. Potremmo discutere a lungo sulla struttura commerciale che sta dietro a un tour del genere, ma arrivare a Capo Nord e vedere il sole di mezzanotte resta un'esperienza unica che rimane dentro. Il mio percorso ha toccato Svizzera, Germania, Danimarca, Svezia, Finlandia, Norvegia, Danimarca, Germania, Svizzera. Per quanto riguarda la Finlandia, ho esplorato solo la parte a Nord, perché poco prima di partire ho visto che ci sarebbe stato maltempo ed ho preferito evitare il traghetto da Stoccolma a Helsinki. Di conseguenza ho attraversato per intero la Svezia, paese che tra l'altro ho trovato molto interessante.
All'andata ho preso il treno a Lorrach per Amburgo. Al ritorno ho preferito proseguire in moto.  A conti fatti si impiega lo stesso tempo e di notte si dorme in una camera decente, anche se si percorrono circa 900 km di autostrada. Per prenotare il treno, è possibile visitare il sito DBAutozug (buchung.dbautozug.de/book/1.asp?aa=1).
Ci sono rumors che dicono che dal 2017 il servizio  imbarco per le moto verrà sospeso. Meglio informarsi negli uffici italiani di DB.
Per l'alloggio, prenotavo generalmente la sera per il giorno dopo. Nella scelta del percorso è importante tenere conto del Sabato e della Domenica, perché a volte è possibile ottenere forti sconti per i grossi alberghi, soprattutto nelle città più grandi. Avendo come navigatore il BWM Navigator IV (Garmin), durante i mesi precedenti ho preparato diversi precorsi con il software BaseCamp, con diverse varianti e alternative. Poi ho caricato i tragitti sia sul navigatore, sia sul tablet che ho portato con me. Inoltre ho scaricato sul telefono le mappe di Google, così che funzionassero anche senza connessione, e infine ho portato con me le cartine cartacee fornite dagli enti del turismo.
Programmazione tappa finale per Capo Nord (Rovaniemi)
Il navigatore è diventato uno strumento di primaria importanza per affrontare viaggi lunghi, in territori sconosciuti. Per migliorare la visibilità in presenza della borsa sul serbatoio ho dovuto installarlo sopra la plancia strumenti. Per fare questo hoi utilizzato un supporto della Wunderlich, buono anche per altri navigatori, di facile installazione e senza fare fori. inoltre ho utilizzato anche il parasole, ottimo quando il sole viene di lato.
Il navigatore sempre visibile!
Montaggio con due viti senza fare fori

Ampiamente regolabile. Buono anche per altri navigatori
Il montaggio è abbastanza semplice, basta eseguire le istruzioni, dettagliatissime, e meglio se si toglie lo scudo di plexiglass.

Abbigliamento

Andando da solo ho potuto portare anche più del necessario (calze, maglie e sotto tuta pesanti, sopra guanti impermeabili, sotto casco seta, mai usati). Per tutto il viaggio ho usato la giacca e all-weather tessuto Dynastar dell'Alpinestars. L'escursione termica che ho avuto è stata da 8° (con forte vento a Capo Nord), ai 36° in Italia al ritorno sulla A1. In genere la mattina si partiva dai 12-14° nella parte più settentrionale, fino ai 25-28° del pomeriggio. Per avere un'idea, in generale, il clima è simile alle belle giornate di un ottobre italiano. Nei giorni caldi ho usato la calzamaglia con protezioni della Dainese D Core Armor e Jeans o semplici pantaloni di cotone, così da rendere più agevoli le escursioni intermedie tra le varie tappe. Gli stivaletti Dainese in Goretex e le calze da moto SIX2 in carbonio si lavano la e la mattina sono asciutte (comunque ne avevo due paia, insieme a tre paia di intimo tecnico). Oltre all’abbigliamento per la moto avevo un paio di pantaloncini corti, un paio di sneaker per le escursioni e le camminate in città, un pantalone, una maglia di pile e polo a maniche lunghe e corte. Per maggior precauzione, ho portato anche pantaloni e giacca da acqua Spidi usati due volte, quando il diluvio era certo e pioveva sin dalla partenza. Due paia di guanti, uno estivo e uno in pelle impermeabile invernale. Infine, avendo previsto una sosta all’hotel SantaSport di Rovaniemi con piscina, ho messo nel borsone costume, cuffia, occhialini da piscina e infradito.

Attrezzatura

Batteria jumpstart (vedi nota appendice) con compressorino e kit OJ per le forature. Kit pronto soccorso e triangolo che in alcuni stati è obbligatorio, bomboletta di WD40, rotolo di nastro americano, nastro isolante da elettricisti, due diverse lampadine di ricambio. In definitiva, l'unica cosa che davvero avrebbe potuto servirmi era una tanichetta da 5 L. pieghevole di emergenza, perché in effetti sono rimasto senza benzina. In realtà, il computer di bordo segnava zero (poi ho scoperto, facendo una prova, che il serbatoio ha un comporto di almeno 30 km) ma mi sono fermato presso una casa sul fiordo per chiedere aiuto e i residenti si sono mostrati molto disponibili. Nell'arco di 200 km ho trovato ben due distributori chiusi, quindi consiglio di fare sempre il pieno in vista dei trasferimenti più lunghi, anche quando si hanno tre quarti di serbatoio pieno.
In caso di bisogno, c’è da sapere che molti paesini, fuori dalle stadi principali, hanno un centro commerciale con distributore che non è indicato né da cartelli né dal navigatore. L'unico segnale utile sono i cartelli con l’indicazione di Camping e Centro Commerciale. Per quanto riguarda i rabbocchi, ho portato con me tre vasetti da 300 ml di olio, ma ne sono bastati due. Ho scoperto che, con il livello a metà, il consumo si riduce.

Caricare la moto

Pronti alla partenza
Da solo è stato abbastanza semplice, perché avevo una borsa serbatoio, due borse laterali, top case e borsone impermeabile Ortlieb (Wunderlich) legato sul sedile passeggero. Particolare attenzione deve essere posta nel posizionamento delle cinghie che fissano il borsone, perché si rischia di ostacolare la mano che deve fare presa sulla maniglia quando si mette la moto sul cavalletto centrale. Nella borsa da serbatoio, che portavo sempre con me, tenevo gli oggetti di uso più comune: tablet, macchina fotografica, cartine, memorie, batterie di ricambio, bottiglietta d'acqua, snack, cavo carica cellulare e casco. Nel top case ho messo un sacchetto con tutti i carica batterie, i cavi e gli adattatori da DIN a USB, che servivano meno frequentemente, oltre a un sacco a pelo Coleman Biker e uno zaino per le escursioni o le brevi fermate.
Sul fondo delle valigie laterali ho messo le attrezzature di emergenza (fissate con velcro) e sopra a queste le due borse interne, una con il vestiario corrente e una con quello più pesante.
Kit di emergenza

Fissaggio con velcro per non far cadere tutte le volte che si apre la valigia

Jump Starter / caricabatterie di emergenza collegabile al mini conpressore. 

Jump starter e compressore "confezionato" per essere posto sul fondo della valigia.


Imbarco moto

Dopo esserci registrati al checkin per l'imbarco sul treno DBAutozug, con la prenotazione stampata dalla mail di conferma della prenotazione, vengono consegnate quattro cinghie e un foglio stampato con la destinazione. Il foglio va messo in evidenza dietro al cupolino le cinghie legate al telaio che serviranno da punti di collegamento ai ganci di fissaggio al pavimento del vagone.

Imbracatura posteriore

Imbracatura anteriore

Arrivo a destinazione in attesa dello sbarco

Guida

Ecco una delle principali ragioni che rendono questo viaggio tanto celebre tra i motociclisti. Le strade sono stupende, come traffico, come tracciati, come panorami (specialmente la Norvegia). Anche nei tratti più lunghi non c’è monotonia: chi lo sostiene non ama la natura, perché ogni curva riserva una sorpresa. I limiti di velocità stabiliscono il compromesso ideale, perché permettono di godere del viaggio evitando le insidie più serie. Gli autovelox ci sono e sono segnalati prima (anche se sembra che per le moto non funzionino, visto che fotografano dal davanti). A differenza di quanto accade in Italia, però, non servono ad accumulare soldi, ma a far rallentare i mezzi nei tratti più pericolosi, come in prossimità di scuole, incroci e così via.

Attenzione agli animali che attraversano le strade
Non è una leggenda metropolitana: le alci e le renne appaiono in strada improvvisamente, quindi è bene fare la massima attenzione in vista delle curve ceche. Gli automobilisti hanno rispetto per i motociclisti. La maggior parte dei tunnel e dei ponti, sebbene a pagamento per le auto, sono invece gratuiti per le moto. Dato che nel periodo estivo le giornate sono lunghissime, è perfettamente accettabile calcolare tappe di 500-700 Km al giorno.

Foto

Oltre al cellulare, consiglio di portare una compatta e una action cam. Per sicurezza, è bene munirsi di diverse memorie e ricordarsi di cambiarle spesso, perché la A.C. può essere dimenticata, rubata o smarrita (come è successo a me). La luce è stupenda in qualsiasi situazione, con il sole o con la pioggia, come stupendi sono i panorami dopo la pioggia, con i raggi di sole che si allungano ovunque. 


Nei pressi di Alta

Navigando sul Lysefiord 

Nei pressi di Tromso
Appendice:
Qualcuno dice che per alcuni modelli di moto i jump starter possono danneggiare le centraline. Magari prima di partire e/o acquistarne uno è meglio sentire il concessionario di fiducia.